Ventre


In riva al mare quando il sole era oramai prossimo a chinarsi all’orizzonte, lui chinò la testa sul ventre. E come la conchiglia svela all’orecchio dei bambini l’intimità del mare così quel ventre appena pronunciato, gli svelò i suoi segreti. 

L’orecchio udì dapprima un’onda leggera poi la risacca poi di nuovo il rumore dell’onda. 

Era un ritmo cadenzato come il battito di un cuore. 


Erano giorni intensi, si faceva fatica a trovare l’equilibrio… così ripensò a quel battito... corse verso il mare e si tuffò. 

Nuotò a lungo sotto il pelo dell’acqua fino a quando non ebbe più respiro e allora riemerse. Qualche respiro profondo poi volle provare a esser parte dell’onda. Aprì dapprima le braccia poi le gambe. Si ritrovò a pancia all’insù. L’ombelico guardava il cielo, le vertebre il mare. 

Le onde, quelle piccole, carezzavano gli arti, quelle più grandi invece, erano veri e propri colpi, di quelli così forti da scuotere le radici. L’acqua gli copriva il viso, gli entrava dentro... nelle orecchie, negli occhi. Il corpo andava giù per qualche istante poi, il mare quasi avesse compassione della sua debolezza lo riportava sù a lambire di nuovo la superficie. L’ombelico al cielo e le vertebre al mare. 

Era un gioco di equilibri. 

Nell’istante in cui lui dimostrava di fidarsi e si abbandonava al mare, la risacca lo innalzava dando forza alla sua debolezza.

Era il confine, la sottile linea tra la Vita e la Morte, tra  il volo dell’anima e il suo annegamento. 

Tornò a riva e le accarezzò di nuovo il ventre. Pensò di nuovo al mare, poi alle anime che avevano solcato e attraversato il ventre delle donne che amava. Quello di sua nonna, quello di sua madre, quello della sua sposa, quello di sua figlia. Tutte legate da un profilo di vertebra.

Di ventre in ventre, di vita in vita.  Quali di quelle anime avevano saputo volare? E la sua di anima? Era ancora prigioniera di quella vertebra?

Si ricordò allora di quella volta che ad occhi chiusi un respiro profondo lo aveva catapultato nel ventre di sua madre. 

Era proprio lui… con la paura di venire alla luce e la curiosità di tornare di nuovo a nuotare nel respiro della Vita. 

Si abbandonò a quel ricordo e come il ventre dell’onda si arriccia e sembra aggrapparsi al mare così lui in quel momento di confine fra la Vita e la Morte provò ad aggrapparsi al ventre di Dio. 


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