Conchiglie

 

Le piaceva passeggiare in riva al mare. Soprattutto d’inverno quando la riva, come fosse un immenso grembo, accoglieva ogni cosa. Di onda in onda tutto era levigato e persino lo scarto diveniva come un giglio appena sbocciato.

Le piaceva passeggiare in riva al mare. Si muoveva tra le orme lasciate sulla sabbia e, di tanto in tanto si chinava a raccogliere le conchiglie che trovava a decine sul bagnasciuga.

Alcune le conservava, altre dopo averle accarezzate a averne ascoltato la voce le riconsegnava al mare, grata di quel dono prezioso.

Le più belle erano quelle grandi, dalle forme complesse, poi c’erano quelle più rare, raccolte nei suoi viaggi, lunghi e lontani. Alcune conchiglie le teneva sugli scaffali insieme ai suoi libri più cari, altre le custodiva in piccole scatoline di carta colorata, di altre ancora, quelle più piccole, ne faceva collane. 

Ciascuna conchiglia custodiva il mare e lei, fin da piccola, restava affascinata da quel suono, da quell’eco lontano che, come cometa, le attraversava i pensieri e dolcemente la cullava. 

Col tempo e l’esperienza aveva imparato a riconoscere le più piccole differenze tra quelle voci. Alcune conchiglie riproducevano il suono della marea, della risacca, altre raccontavano di mari tempestosi e di onde alte decine e decine di metri, altre ancora raccontavano di onde fragili come carezze di bambini e poi c’erano quelle silenziose che neanche a scuoterle forte sapevano riprodurre il suono del mare, era rimasto solo il sale, vestito silenzioso a cornice della madreperla. 

Di alcune un occhio attento avrebbe potuto scorgere in quella bellezza esclusiva le più piccole imperfezioni. Di alcune un orecchio attento avrebbe potuto scorgere in quell’eco lontano un suono caratteristico, come fosse un piccolo rigurgito del mare.

Quando accadeva era solita tuffarsi in mare e fare qualche bracciata per ritrovarsi velocemente lontano dalla riva. Era allora che aperte le braccia si abbandonava al mare. Le onde carezzavano le sue lacrime. Emetteva un grido profondo come l'abisso, poi come fosse preghiera si rimetteva alla voce del mare e al Dio che tutto aveva creato.

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