Veli


Il respiro esalava come nuvola dalla bocca e i pensieri pian piano seguivano quella scia bianca allontanandosi dalle pieghe della mente. 

Correva di lato alla strada, come ogni sera e il freddo soffiava aghi di ghiaccio sul viso. Stanco prese a camminare per riprendere fiato. 

Si trovò a cavallo di quella linea sottile che divideva la strada. Un lato, quello asfaltato, era illuminato da un filare di lampioni, l’altro, quello della campagna veniva confinato nel nero della notte. 

Fece un passo al di là della linea e fu ingoiato dal buio. 

Fu quando alzò gli occhi al cielo che la meraviglia si impresse nell’iride e le labbra si separarono. Abbandonando la luce vide le stelle. 

E’ così, pensò! Si lascia alle spalle la luce dell’ego e il Creato si manifesta. 

Quella linea sottile scandisce la distanza tra l’inganno e lo stupore, tra la ragione e la fede. 

Nella meraviglia di quel cielo stellato l’uomo levò il velo e visse la sua Apocalisse. 

Raccolse negli occhi quello stupore, si affidò a quel respiro profondo e ne fece preghiera.


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