L'Anima del Nemico


Il fuoco divampava. Parlava nelle sue lingue silenziose e colorate. Vestito della notte mi alzai in piedi. Avanzai verso il centro del cerchio. Pochi passi, gli occhi socchiusi e il cuore in gola. Il respiro ingravidava lo stomaco lasciando assetati i polmoni. Mi avvicinai all’uomo a occhi bassi, poi quando gli fui di fronte alzai lo sguardo. Mi osservai, lì negli occhi del mio nemico, dove gli abbracci diventano nodi. Nelle mani una Croce, sulla pelle le mille foto di una Vita. 

La ferita si fa insegnamento e la voce è nuda.

Lasciai cadere i veli tessuti di domande, ricamati a paura. Mi ritrovai nudo. 

Talvolta l'anima migra dal Cuore e si fa sorpresa e meraviglia negli occhi. 


Lì vidi l’anima mia, lì negli occhi vidi la tua d’anima. 


E come le lingue di fuoco dal centro dipartono, al cielo s’innalzano e al fuoco ritornano, così l’anima diparte, s’innalza e al corpo fa ritorno. 


E l’anima mia che riconosce la tua si fa specchio d’acqua e sboccia nel riflesso come un giglio.


Vestito della notte negli occhi accolsi l’anima del mio nemico. 


Il cuore invischiò con rivoli di sangue il pianto dell’anima e nel dolore quell’anima si sentì parte del firmamento d’anime nel cerchio di fuoco.


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