L'Uno


Provengo da quel cielo chiamato Uno. 

Fui pianto una notte di primavera in un cielo stellato. 

Fui pianto e quella goccia s’annidò nella schiena quando ancora ero in grembo. 

Sciolte le ali l’Anima divenne profilo di vertebra. 

Negli umori di mia madre fui battezzato e il sigillo di Dio sul Cuore fu battito. 

Nel primo respiro vidi la memoria mutarsi in cometa e venni al mondo nudo. 

Nelle notti d’estate il profumo della mia Anima sale al talamo. 

L’eco delle mille Vite mi attraversa gli occhi, si raccoglie in gola, raggruma ed è nodo. 

È pianto di ferite antiche. 

Quando la voce dell’Anima sale in gola il nodo si scioglie e il pianto muta in canto. 

L’Anima incontra il sangue e il corpo è riflesso del legame che va oltre il tempo. 

Talvolta quando il corpo manifesta l’Anima il suo profumo si spande e Io torno all’Uno.

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