Il Sogno dell'Anima





Notai quasi per caso quella donna e il suo ventre appena pronunciato. Dopo uno sguardo distratto iniziai ad osservarla e provai ad immaginare il bambino che aveva in grembo. Cercai di farlo senza dare troppo nell’occhio, con discrezione come se stessi entrando in una stanza in punta di piedi. La donna aveva i capelli neri e gli occhi verdi, indossava un vestitino azzurro e delle scarpe da ginnastica bianche con una piccola striscia colorata sul lato. Il ventre sembrava un piccolo palloncino, ricordai allora le parole degli anziani: se la pancia è tonda e si allarga sui fianchi è femmina se guarda invece verso il basso è maschio. La pancia della donna non guardava in nessuna direzione, sembrava fosse fissa nel suo centro. Lo sguardo tornò poi sulla madre. Leggeva un libro, aveva la copertina colorata. Gli occhi erano fissi sulle pagine e un sorriso dolce e disincantato le si apriva sul volto. La mano destra che non reggeva il libro era sul ventre e di tanto in tanto faceva tintinnare un ciondolo, un piccolo campanellino dorato. Il treno intanto proseguiva la sua corsa e il mio sguardo si perdeva nelle nuvole che sprezzanti della velocità si distendevano lentamente nel cielo.

Fermo immagine: il ventre della mia compagna. Tondo e liscio. 9 mesi di attesa perché il ventre si vuotasse. 9 mesi di carezze interrotte dalla distanza. 
L’Amore che si cristallizza, l’Amore che discende dal Cielo e viene accolto nel Cuore e nel grembo. 

Torno a guardare la donna dai capelli neri. Ha socchiuso gli occhi e posato la tempia sul finestrino. Le mani sono sul ventre, guardiani e custodi.

Fermo immagine: il mio bambino che si separa dal ventre umido di sua madre. Il parto è una partenza dal Mare divino alla Terra che fertile accoglie le gocce del Sé, semi di Vita preziosa. Il mio bambino viene accolto in un abbraccio che si vuota del tempo. 

La voce dell’altoparlante mi riporta al presente. Il tempo e lo spazio scorrono fuori dal finestrino e accarezzarli attraverso il vetro mi dà pace e quiete.
La donna dai capelli neri apre gli occhi fa un respiro profondo e il ventre respira d’un respiro più grande. 
I miei occhi raccolgono quella meraviglia e l’Anima mi chiede…stai nutrendo la tua Vita? 

Fermo immagine: la tua pelle sulla mia, il tuo Cuore sul mio, nel mio. 
Un frammento del Mare divino mi ha scelto, è una goccia d’Anima che sceglie di respirare una nuova Vita. Questa nascita è un atto di creazione che conduce alla condivisione dell’Amore con Te.

E l’Anima mi chiede…stai nutrendo la tua Vita? 

Fermo immagine: i miei occhi di bambino. Lo stupore per la Vita e il Cuore che forte accoglie. Si riempie e si vuota come fa l’onda nel mare.

A volte sento il respiro che dalla gola scende nel profondo, come se fosse bimbo in grembo con voglia di uscire, come fosse l'Anima che bussa e chiede di entrare.
Lo sento poi cavalcare come fosse un cavallo su dorso di onda, a volte poi tutto s'arresta, l’onda ripiega su se stessa, il cavallo nitrisce e si quieta per paura di affogare.

Socchiudo gli occhi e ingoio a manciate il respiro che si fa tamburo. 
“Ogge è deritto, dimane è stuorto, E chesta vita se ne va…” Terra Mia, Pino Daniele

Fermo immagine: il mio Cuore è d’un rosso vermiglio, si contrae e si espande. Si sveste pian piano delle sue ombre. Lascio cadere ogni velo come fossero petali di margherita. L’ultimo velo è l’ombra della scelta di Essere. Lascio il Cuore nudo. È Meraviglia!

“È ancora tiempo, Dint' 'o core. È ancora tiempo, Amaro e doce, 'o sient’.” È ancora tiempo, Enzo Avitabile

Io sono nel mio Ventre, io sono il mio Ventre. In quella goccia che mi ha partorito ho il Mare.

“I’ mò a sento 'a libertà” … Terra Mia, Pino Daniele

E l’Anima mi chiese…stai nutrendo la tua Vita? 

Socchiusi gli occhi e mi tornarono in mente le parole di De André …

“…io, per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento…” Il sogno di Maria

Fermo immagine: il mio Cuore è d’un rosso vermiglio, si contrae e si espande. Si riempie e si vuota come fa l’onda nel mare. 

L’Anima parlò …



“Parole confuse nella mia mente, svanite in un sogno, ma impresse nel ventre.” Fabrizio De André, Il sogno di Maria

Feci un respiro profondo e il ventre respirò d’un respiro più grande. 

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