Cera


E la cera cominciò a colare goccia dopo goccia, fin quando la fiamma, dapprima fiera e impavida, cominciò ad affievolirsi. Resistette a lungo, poi il blu fagocitò il giallo e la fiamma si accasciò nella sua origine. Fu allora che la stanza si tinse di buio.
"LEI": Il tuo abbandono, languido, tra le mie braccia mi denuda, disse. Il dolore è fragilità manifesta, continuò. Poi si inchinò, cercò il suo viso, quell'angolo nascosto ancor più buio, quella guancia protetta dal bavero della giacca. Siamo lontani, impalpabili destini. Come acqua scivolo via dai tuoi abbracci, debolmente mi abbandono a te e tu lasci le tue braccia vuote. Tacque. La saliva si prosciugò sul palato e le labbra raccolsero quelle lacrime, bianche sul viso.
Tacque anche lui. Carezzò con una carezza impalpabile la fedele compagna dei suoi sguardi. L'eco di quella carezza restò sul viso, leggera, a ricordare la distanza che li separava.
"LUI": Talvolta naufrago nelle mie solitudini, altre vi annego, sentenziò. Sono costantemente in affanno, la notte piango lacrime bianche. Ti penso e ci sei, ovunque e altrove, dentro e fuori.
Seguo le linee del tuo viso, immagini piane, sfocate negli occhi. Rincorro le tue parole, i nostri ricordi con la speranza di capire di noi, quel che è stato o sarà, oltre me e nel profondo. Sei palpebra e pianto degli occhi. E' il tuo sguardo ciò che resta, le lacrime scivolano via. 
Lei, ascoltò e, impietrita restò senza parole. D'un tratto poi lo circondò con le sue braccia e posò il suo mento nell'incavo delle spalle. 
"LEI": Mie seconde palpebre disse. Talvolta ci incontriamo sui lati di noi e il tuo sorriso accoglie le mie labbra come fosse un bacio. Siamo amori consumati dal lontano. Ho costruito interi mondi sulle assenze, sulle speranze. La tua presenza è stata estirpata e divenuta assenza. Il nostro incedere, ciascuno nella vita dell'altro è lento. Da nitida a eterea ecco cosa è divenuta l'immagine di te. Non posso farci nulla! Sei con me, sei altro da me. Sei dentro di me e al di là di me. 
"LUI": I tuoi occhi di ghiaccio mietono l'anima. Sono scaglie di luce che si affacciano nei miei bui. Il tuo sorriso è un sospiro di gioia rubato al tempo. Abbiamo provato a ricamare il nostro legame. Sono stati i baci, le carezze, i gemiti e i sospiri, furono gli sguardi e le parole sussurrate. Il lontano ha divorato tutto, restano fili spezzati. Continuo a incontrarti nei miei pensieri, inafferrabile, sei un velo privo di volume, leggiadro e denso. Sento di affogare nei silenzi che ci dividono. Provo a immaginarti, perdendomi nei mille volti che si riflettono negli occhi delle persone che mi circondano quando non ci sei. Sei negli angoli, mai negli spazi aperti, sei nelle pause, in ciò che è negato, in ciò che è lontano, troppo lontano. 
Si voltò e l'incavo tra le scapole accolse la sua guancia. La schiena d'un tono più scuro si fece cornice del suo profilo d'angelo. 
"LEI": Il tuo sguardo mi depreda di ogni respiro, mi vuota di ogni pensiero, così che resto affacciata ai tuoi occhi come sul mare a guardare il tramonto. I tuoi occhi restano confinati nei miei. Ti cerco nelle nuvole, fra le folle, nei tramonti per ritrovarti nei silenzi. Ti invoco, ti invoco perché tu possa sentirmi dal lontano e provare a raggiungermi. Sei l'eco delle mie stesse grida. Ti allontani e ti perdi. Ti avrò ancora, forse un giorno, un tempo che ancora non conosco. Talvolta gli occhi elencano le bugie che custodiamo, ci mostrano le verità, le amare consapevolezze. Quello che chiedo è che la tua assenza finisca col dilaniarmi. Appartieni ai miei occhi, ti sei diluito negli umori che lavano via il dolore, giorno dopo giorno. Dagli occhi al cuore…Da quando il tuo sguardo irruppe nell'anima mai ne divenni sazia. Sono impastata di te. Vorrei continuassi a guardarmi, ti fermassi nei miei occhi e continuassi a rubarmi il respiro con i tuoi baci. 
Le lenzuola si puntellarono di lacrime. Lui prese ad abbracciarla così forte che si paventò la paura fosse un addio. Poi prese ad accarezzarla e il suo corpo di cera si sciolse al tocco delle dita. In apnea le baciò gli occhi e cercò il suo respiro. Le mani provarono a portare via il tempo dalla pelle. Poi ci fu un ultimo sguardo denso di lacrime. 
"LUI": Quando ti sono lontano cerco le tue labbra a occhi chiusi. Sei poesia. Ho tutto di te e mi manca il domani. Resto solo come foglia d'autunno nel susseguirsi delle stagioni. Resti l'eco dei giorni, delle ore vissute insieme. La magia di te ti lascia adesa agli occhi. So che laddove i tuoi occhi incontrano i miei è incanto. Questo tempo, questo spazio ci divide, separa i nostri corpi. 
La voce poi si affievolì fino a scomparire. I pensieri divennero prigionieri di intimi silenzi. L'intimità divenne profonda come la notte. 
"LEI": Quando sei così lontano e s'alza come nebbia il ricordo e la malinconia di te mi lascia senza fiato, io alzo gli occhi alle stelle e mi aggrappo alle vette del sogno. Quel cielo stellato è scorcio su nuovi mondi.
Quando la realtà ci vedrà nuovamente lontani riprenderemo a incontrarci di notte, affacciati l'un nel sogno dell'altra. Ho tutto di te e il mio domani sarà tuo.
"LUI": Ti consegno la mia anima. 
Le labbra si incontrarono in un bacio, quel bacio raggrumò le anime condensandole in un respiro, un sospiro. A dimora del sogno di un domani.


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